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Paleobotanica: le piante al servizio della nostra storia

La paleobotanica è quella branca delle scienze naturali che ha, fra i tanti compiti, quello di collegare la scoperta di alcune piante...

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La paleobotanica è quella branca delle scienze naturali che ha, fra i tanti compiti, quello di collegare la scoperta di alcune piante fossili a notizie di geologia utili ad es. per risolvere alcuni misteri dei secoli passati.

Già da tempo e per questioni più semplici la botanica si è messa al servizio della storia. E' il caso ad es. della Arpa Barberini un'arpa del 1600 creata da maestri liutai lombardi; bene: gli annali di quel secolo ci dicono che c'è stato un grande periodo di gelo per circa due anni portando morte e carestie in tutta le regioni del Nord Italia, notizia che troverebbe conferma anche in alcuni scritti del Manzoni che narrano di quell'epoca. Ma spesso gli annali sono imprecisi e spesso risentono degli umori dell'epoca: era facile infatti sotto la dominazione spagnola che gli scrittori del tempo dessero colpa delle carestie al gelo e non alle sevizie dei conquistatori. Bene, lo studio del legno di abete della Arpa Barberini ci conferma che in effetti in quel periodo la temperatura per circa tre anni si abbassò moltissimo, e ciò i paleobotanici lo notano dai cerchi concentrici del legno, molto più vicini e più "miseri" del normale.


Ma ciò che ha stupefatto le cronache della botanica in questo periodo è lo studio e la storia della "drias octopetala" una specie di stella alpina trovata come fossile in uno dei posti con temperatura più mite della terra: il bacino del Mar Nero. 

Come è potuto accadere che una pianta tipica di posti gelidi abbia fatto parte della flora di una zona temperata? La risposta che hanno dato recentemente alcuni scienziati americani ha dell'incredibile anche perché ha svelato quel mistero biblico che e' l'alluvione dell'arca di Noè avvenuto circa settemila anni fa. Secondo questi studi la pioggia biblica non era solo pioggia ma un vero maremoto creato dalla rottura dell'istmo di Costantinopoli che ha fatto riversare le acque del Mediterraneo nel Mar Nero (a quei tempi un piccolo lago) attraverso uno strapiombo di centocinquanta metri, allagando tutta la piana circostante al Mar Nero.

La rottura dell'istmo pare sia avvenuta per la caduta di un meteoritenei pressi di Costantinopoli. Ciò e' dimostrato da due fatti importanti: il primo è il ritrovamento di blocchi di terra fusa tipica delle altissime temperature create dalle piogge meteroritiche; secondo, dalla migrazione in quel periodo delle popolazioni locali che, a causa dell'allagamento delle coste, dovettero migrare in Mesopotamia dando poi origine alla popolazione dei Sumeri .Il meteorite (come è accaduto in altri casi, vedi la tesi sulla scomparsa dei dinosauri) creò un'enorme nube di polvere che oscurò il cielo abbassando moltissimo la temperatura (ecco spiegata la drias - stella alpina) portando il diluvio descritto nella bibbia.

Il riversamento delle acque del Mediterraneo nel Mar Nero deve essere stato qualcosa di terribile se pensiamo ad una cascata di acqua che cade per un dislivello di centocinquanta metri, e non meraviglia se fu visto dal popolo di Noè che abitava da quelle parti, come una terribile punizione divina.

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